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4 FEBBRAIO 2012 - LA NEVE A ROMA E LA FINE DI UN AMORE


Salivi le scale verso una nova vita, ogni gradino un colpo al cuore, perdevi piume dalle ali leggera come la leggerezza che mi conquistò. Ogni gradino una crepa nell’anima, vedevo solo la suola della scarpa agitarsi sospesa nell’aria. Ricordo una notte di furore, io lottavo contro lo spettro dell'abbandono e tu, con certezza assassina, eri già arrivata nella tana del diavolo. Arrivò la neve a spegnere il fuoco dell’inferno, il ghiaccio uccise ogni speranza, la capacità di amare congelata sotto il manto bianco. La mattina c'era una Roma deserta e raggiante, con quel vestito da sposa candido di neve. Io ero già morto, col mio nero vestito del lutto sembravo solo una macchia su tutto quello splendore.  


 Copyright © scritto e fotografato da martinedenbg.



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ORIZZONTE ASSASSINATO

  Orizzonte assassinato non c’è più muore il sacro la ricerca di Dio s’infrange su miliardi di muri razionali. Orizzonte assassinato non c’è più muore l’impeto della scoperta  la follia dell’esploratore si schianta su mura sorte in mezzo al mare. Orizzonte assassinato non c’è più muore l’ispirazione dei poeti la febbre di scrivere versi si spezza su mura inoculate nei cuori. Orizzonte assassinato non c’è più muore l’idealismo del rivoluzionario la rabbia di cambiare il mondo si abbatte su mura costruite fin dentro le menti. Orizzonte assassinato non c’è più lo sguardo s’infrange sui muri barriere di cemento prigioni di pixel  muore l’immaginazione e con essa l’amore  in questo nuovo mondo di nulla. Orizzonte assassinato e l’umano con lui è morente perché i suoi occhi più non si perdono nel misterioso infinito. Copyright © scritto da martinedenbg

Bastano un paio di ali per non temere il filo spinato.