COME UN ME STESSO

Come un me stesso felice del dono della sola vita, abbandonato alla gioia dell'esistere toccando molecole d'amore, rotolando nell'infinito slancio della fantasia.

Come un me stesso, felice del dono della sola vita, cullato dal solo presente in stupore rapito, inebriando l'istante estasiavo ogni momento liberando i sogni nell'assenza di ricordi.

Come un me stesso col sacro fuoco dell'intatto istinto, senza paura, senza passato, libero dal cuore ardente d'innocente fiamma.

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Orizzonte assassinato non c’è più muore il sacro la ricerca di Dio s’infrange su miliardi di muri razionali. Orizzonte assassinato non c’è più muore l’impeto della scoperta la follia dell’esploratore si schianta su mura sorte in mezzo al mare. Orizzonte assassinato non c’è più muore l’ispirazione dei poeti la febbre di scrivere versi si spezza su mura inoculate nei cuori. Orizzonte assassinato non c’è più muore l’idealismo del rivoluzionario la rabbia di cambiare il mondo si abbatte su mura costruite fin dentro le menti. Orizzonte assassinato non c’è più lo sguardo s’infrange sui muri barriere di cemento prigioni di pixel muore l’immaginazione e con essa l’amore in questo nuovo mondo di nulla. Orizzonte assassinato e l’umano con lui è morente perché i suoi occhi più non si perdono nel misterioso infinito. Copyright © scritto da martinedenbg

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