L'umanità morente urla ricordi ai vivi, nessuno risponde, solo file ordinate di ipnotici in marcia, solo folle di ubriachi di dimenticanza ebbri di presente, nuotano a masse ritmate nel fiume Lete sopra il cadavere di Mnemosine annegata.
Il "NON DIO" potente sterminatore del passato trionfa sul mondo antico di vivo sudore di corpi corporei e annienta perfino gli immortali Dei, soccombe il culto pagano, soccombono le fedi nell'unico Dio, cadono le idee con gli idealismi.
Falciati dalla tecnica gli idealisti, tecnocrazia sanguinaria travolge etica al grido di "morte a chi pone limiti".
Eutanasia del passato, decomposizione dei "c'era una volta", oblio dei "ai miei tempi", stragi di prima di questo presente ostinato, soffoca il rimembrante in nube chimica.
Boccheggia il cantastorie impiccato per aver usato il verbo proibito tra i più proibiti, il passato remoto merita la pena capitale, l'imperfetto l'ergastolo, parlare solo al presente e limitare il futuro è la nuova legge sacra.
I vecchi senza presente e con poco futuro si estinguono per un "fu" di troppo, e così fu davvero.
File di corpi raggrinziti penzolano dai patiboli della polizia amorale, altri marciscono nelle carceri e con loro tace per sempre l'urlo dell'umano, a futura memoria cancellata per sempre.
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