La verità è che noi tutti siamo "narrativa" e fin
dal primo vagito, venendo alla luce del mondo, raccontiamo in un istante
l'epilogo di una vita amniotica e l'incipit della nostra storia umana e
mortale.
La verità è che qualche volta siamo "racconti brevi"
oppure, come avviene nella maggioranza dei casi, lunghi "romanzi" dal
finale scontato.
Raramente siamo poemi epici e una volta su un miliardo,
toccati dalla mano di Dio, diventiamo poesia.
La verità è che il "racconto" ci nutre dalla culla
alla tomba ed è il nostro alimento per tutta la vita e oltre, quando, sulle
nostre povere spoglie, respirano storie su di noi narrate dagli altri.
La verità è che il bambino che siamo stati, prima di saper
parlare chiedeva cibo e storie, latte materno e favole, seno e voce soave di
cantilena consolante, caldo ventre e antiche filastrocche, carezze e dolci
ninnenanne.
Siamo "narrativa" fino all'ultimo respiro nel
capitolo della sofferenza e poi, con il cuore fermo, scriviamo l'epilogo che
nessuno ha mai scritto, quello della morte e del mistero che è pure storia, in
un finale sospeso, in un romanzo incompiuto.
Copyright © scritto e fotografato da martinedenbg.
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