Con testa canuta specchi le rughe nei pixel, pensavo fossi immune dal giogo di saper usare l'incomunicabilità. Eppure hai solchi nel viso belli, grandi e pieni di storia. Perché metti tra te e il mondo solo rintocchi di blin tlin e vibrazioni di brrrrrrr trrrrrr, come un qualsiasi uomo del tempo? Non senti l'inudibile eppur lacerante rumore dell'onniconnessione? Un tempo eri il vecchio, quello che viveva da troppo tempo e raccontavi le storie di un tempo, con la voce e le parole di altri tempi, sapendo perdere tempo perché per ogni cosa c'era un tempo.
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