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VOGLIO SCRIVERE JAZZ

 


Voglio scrivere lettere scagliate nel cielo oltre le nuvole come note volanti e aliene di un religioso Coltrane in A Love Supreme e di ogni riga farne una preghiera e di ogni frase blasfemia.

E che giungano fino a Dio le mie liriche come un coltello affilato trafigge l'anima al ritmo di un doloroso e lento assolo dell'ultimo Chet, sdentato e moribondo col soffio sputato nel tubo d'ottone per dire a tutti: "io suono dall'inferno ma le mie note vanno dritte in paradiso!".

Voglio scrivere poesie incendiarie come le note bebop di Charlie Parker sparate a tutta velocità su per acuti chiari e giù per suoni scuri e che le mie frasi siano come un glissato da non capirci più niente per coglierne solo l'emozione del tutto e il senso del nulla.

Voglio scrivere frasi ipnotiche da poterne fare un mantra per chi vuole meditare oppure un canto ribelle per chi vuole spaccare tutto come note create dalle dita di Mingus sul suo contrabasso ricoverato nell'ospedale psichiatrico per guarire dall'inguaribile follia di un bastardo.

Voglio scrivere la parola giusta quella vera e l'unica possibile come la nota che fa suonare i silenzi di un Miles Davis tenebroso ed essenziale nell'assolo di So What cambiando per sempre la storia del jazz. 

Voglio scrivere cantando come Nina Simone di pura disperazione e di rabbia rauca e sublime urlando "and I'm feeling good" con la morte dentro.

Voglio scrivere senza trama su un modo dorico con l'armonia ridotta a un re minore settima e viaggiare per lunghi assoli senza preoccuparmi ed entrando dentro il mondo di un solo accordo e farne quello che voglio e la mia bibbia sarà "kind of Blue" con Bill Evans che suona di solo tempismo a sottolineare ogni mia parola.

Voglio scrivere parole ritmate per avere al posto della penna le bacchette di Art Blakey e buttare un po' di hard bop nella mia scrittura e ritrovarmi improvvisamente in "a night in Tunisia" a suonare poesia.

Voglio scrivere strambo, in ritardo, in anticipo, con accenti spostati come Thelonious Monk sempre dissonante e perennemente cromatico e che le mie frasi siano sputi addosso al pubblico basito che non plaude ma maledice.

Voglio scrivere jazz!

Voglio scrivere tutta la libertà della mia disperazione sulle porte blindate dei reclusi felici.



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