Il tempo è caduto dalle tasche dei miei pantaloni consunti
lancette di orologi antichi sono ferme sull’ora fatale
il vento del nuovo ha strappato le anime ai corpi
restano marionette con cellule elettriche
vagano nei campi dell’illusione digitale
spersi nella solitudine di strade vuote ricolme di stracci
indossano il manto dell’invisibilità fino a divenire spettri a sé stessi.
Il tempo è caduto dalle crepe del mio cuore invecchiato
utopisti assassinati dal dogma dell’io giacciono nelle tombe del noi
la tempesta del nuovo mondo ha bruciato l’idea
restano fantasmi digitali
vagano con occhi secchi e gole riarse
impazziti perché non riescono a piangere
ridono di dolore rauco e tagliente.
Il tempo è caduto dai giorni vani passati a credere nel mio credo
ideali esplosi dal trionfo del mercimonio di ogni gesto
la tormenta del contemporaneo ha spazzato via i libri dei sognatori
restano innocui agitatori
corrono come topi in trappola
rivendicano il nulla
parole vane urlate contro inafferrabili nemici.
Il tempo è caduto
ore minuti e secondi
precipitano nella nuova era
condannati a morte
spersi
persi
annegati nella gola di un pazzo che urla: «Il tempo è scaduto!».
Copyright © scritto da martinedenbg.
Commenti
Posta un commento