Ho l’anima sporca d’inchiostro
del polpo onnisciente
che era Dio travisato
nascosto negli abissi marini.
Mi tuffai nel profondo di me
ripiegato nel liquido corpo
nuotai verso il basso
per viver capendo.
Non andai verso l’alto
di angeli falsi ne avevo visti abbastanza
scavai un tunnel nel mare
per affogare sapendo.
Giunsi sul fondo
non c’era più acqua
in una casa di rocce
il teriomorfo sedeva sul trono.
Un tentacolo abnorme
mi rispedì in superficie
tra le onde ero vivo
per volere divino.
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