Avevo un'anima che mi scaldava il cuore, come una lente sotto il raggio del sole, bruciavo d'amore senza ignifughe certezze.
Avevo un'anima che ci si poteva guadare attraverso, sempre in bilico tra sentieri scoscesi, osando arrivare in cima alla montagna della sincerità.
Avevo un'anima che i poveri ci dormivano dentro, riparandosi sotto un tetto di verità dalla pioggia del comune disprezzo, tutti dentro di me a guardare le stelle come dai vetri delle finestre d'inverno,
Avevo un'anima di vetro e questo lo sapevo, fragile e trasparente e dovevo stare attento ma qualcuno ci ha scagliato un sasso, e la mia anima si è infranta, urlando di dolore è uscita dal petto.
Avevo un anima di vetro e l'ho vista cadere in mezzo a un prato incolto, dove ormai non cresce più niente.
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