Passa ai contenuti principali

fermo

 


Commenti

Post popolari in questo blog

LA RISPOSTA É IL TEMPO!

I capi dell'azienda mi convocano nella sala specchiata, quella riservata agli incontri più importanti del cerimoniale societario.   La segretaria del “cerchio magico”, quella che non rivolge neanche una parola a noi umili impiegati, presa com’è tutto il giorno fino a tarda sera, a servire con efficienza teutonica unita ad una bellezza austera il nostro capo dei capi, viene addirittura a prendermi fin dentro al mio cubicolo di vetro pieno di miei simili che, trasecolando con sguardo ebete, assistono impietriti all’inaudita scena.  Resto per qualche secondo a cercare negli occhi dei miei colleghi un po’ di “sconforto”, perché già so che non troverei conforto nelle loro pupille vitree, e finalmente riesco a stringere la mano della “dama d’onore” della nostra aristocrazia, alzandomi faticosamente dalla mia seduta che scivola indietro con rumore di rotelle usurate. Non appena sono di fronte al suo pregiato tailleur, si volta con uno scatto nervoso e fulmineo dandomi la schiena, e inizia

TUTTI SIAMO NARRATIVA

  La verità è che noi tutti siamo "narrativa" e fin dal primo vagito, venendo alla luce del mondo, raccontiamo in un istante l'epilogo di una vita amniotica e l'incipit della nostra storia umana e mortale. La verità è che qualche volta siamo "racconti brevi" oppure, come avviene nella maggioranza dei casi, lunghi "romanzi" dal finale scontato. Raramente siamo poemi epici e una volta su un miliardo, toccati dalla mano di Dio, diventiamo poesia. La verità è che il "racconto" ci nutre dalla culla alla tomba ed è il nostro alimento per tutta la vita e oltre, quando, sulle nostre povere spoglie, respirano storie su di noi narrate dagli altri. La verità è che il bambino che siamo stati, prima di saper parlare chiedeva cibo e storie, latte materno e favole, seno e voce soave di cantilena consolante, caldo ventre e antiche filastrocche, carezze e dolci ninnenanne. Siamo "narrativa" fino all'ultimo respiro nel capitolo dell

FERMO AD OCCHI CHIUSI

E nella solitudine più profonda abbraccio il mio dolore, chiudo gli occhi e resto fermo e danzo con la mia buia ombra di sconfitta. E nel silenzio del mondo che non sa, chiudo gli occhi e resto fermo e parlo con la mia vita sospesa come si fa quando si consola un bambino ammalato. E nel mio essere così disarmato dall'antica boria delle certezze quando tutto vacilla, chiudo gli occhi e resto fermo e bacio la mia sofferenza per quietarla. E nel mio stare nel momento della caduta a respirare polvere, chiudo gli occhi e resto fermo e accolgo la signora umiltà che è tornata a cercarmi. E nel mio camminare sul filo dell'incerto destino, chiudo gli occhi e resto fermo e cerco di ricordare l'equilibrio per non precipitare nel vuoto. É nel mio cuore che entro stando fermo e solo ad occhi chiusi, faccio l'amore con me stesso e mi perdono ancora una volta. Copyright © scritto e fotografato da martinedenbg.