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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

DEVIAZONE (6) LA SECONDA NOTTE

  Il suolo del sentiero che lo portava dalla sua dimora sotterranea nel fitto del bosco era un tappeto autunnale di foglie cadute miste a terra e pozze d’acqua, così che la pianta dei piedi affondava ad ogni passo in un’umida orma fangosa. L’incedere su quel terreno, innaturale rispetto alle abituali distese di asfalto, ma perfettamente normale in un ambiente incontaminato era ancora goffo e instabile. Il fatto di dover di nuovo imparare a camminare, e poi a correre, aggiungeva senso alla rinascita che stava affrontando. Pensava proprio a questo mentre sgraziato cercava di mantenere l’equilibrio su quella morbida ma infida superficie. La palingenesi del sé era totalizzante. Vivere nudi, dormire il giorno e stare svegli di notte, procacciarsi l’acqua da pozze putride, cercare di sopravvivere come un animale abbandonato in un ambiente sconosciuto, erano prove di puro istinto di sopravvivenza e tutto quello che era stato prima, tutte le abilità apprese nel corso della sua vita si rive...

DEVIAZIONE (5) L’INIZIO DELLA SECONDA NOTTE

 La lingua colpiva appena sotto il pelo dell’acqua, poi si fletteva all’indietro nella bocca come fanno i cani per bere. Prono sul terreno gattonava come un infante, passando da una pozza d’acqua all’altra delle tante che si formavano nella sua stanza naturale. Quel buco circolare eletto ormai a sua dimora, per forza di gravità era il punto di arrivo di rigagnoli piovani e di ogni sorta di allagamenti, tanti abbeveratoi che spuntavano da sotto il pavimento di foglie cadute. Limacciosa, torbida, impura, condita di terra e uova d’insetti, la liquida mistura che ingeriva, venefica e salvifica ad un tempo, scendeva dalla gola lungo l’esofago fino a riempire lo stomaco ormai ridotto dal troppo digiuno, ad una sacca sgonfia e contratta dove i succhi gastrici reclamavano cibo solido da digerire. Dopo aver bevuto in quel modo per almeno un’ora, cominciava ad avvertire una sensazione d'idratazione invadere ogni fibra e muscolo, ricavandone un’energia vitale per affrontare la sua giornata ch...

DEVIAZIONE (4) L’INCUBO

Il corpo disteso e coperto da foglie e terriccio, nel dormire sprofondato, accoglieva la carezza del lieve movimento d’aria, tiepido e leggiadro come quel dolce oblio sonnolento che aveva interrotto i suoi patimenti. In quel dormire così soave, mente e corpo, istinto e ragione, fino a poco prima completamente sconnessi, si abbracciavano in lui nel riposo diurno. Intorno alle sei del pomeriggio, dopo quasi otto ore nella dimensione dell’assenza totale di coscienza del sé, pur continuando a dormire, un incubo arrivava a turbare quel respiro regolare di metronomo ad aria. Lui era un pupazzo bianco con le fattezze da uomo adulto ad una dimensione, come fatto di un foglio bianco ritagliato e aveva sotto i piedi la scritta papà. Era di fronte alla finestra del soggiorno di casa, e sentiva tutta quella inconsistenza di uomo ritagliato di carta che oscilla e barcolla e fatica a tenere in piedi il suo corpo piatto e senza profondità. In più, la scritta “papà”, che spiccava alla fine dei piedi, ...

DEVIAZIONE (3) IL PRIMO GIORNO

  Il lento dissolversi della notte lasciava il passo alla luce dorata del crepuscolo mattutino.  L’orizzonte si dipingeva di raggi solari timidi, fari vacui che dal basso salivano incerti ad annunciare il nuovo giorno. L’umidità adagiata e galleggiante sul basso, a quei primi vagiti di sole saliva in banchi di nebbia, scivolando lungo i tronchi e poi sulle chiome degli alberi fino a scomparire nella libera e vasta aria del cielo. Il giorno, a differenza degli altri giorni della sua vita, quel giorno diverso da tutti gli altri, era un invito a stendersi e non il solito monito a scattare in piedi, lanciato da una fionda crudele chiamata dovere, in una corsa a tappe lungo la solita “via crucis” quotidiana. Parimenti, la notte passata a muoversi nervoso tra l’alieno buio dell’aria libera da tetti umani, era trascorsa nel moto contrario: non dormiente ma sveglio e senza l’onirica consolazione di essere un altro, condizione che sovente l’inconscio regala nel sonno di un uomo qualunq...